LE ORIGINI DEI TEATRINI, SPAZI DELL’IMMAGINAZIONE
Dal Settecento in poi i teatrini hanno rappresentato “uno sguardo nella meraviglia”, una porta aperta sul fantastico, una sorta di Paese delle meraviglie dove si perde la dimensione del reale.
Predecessori dei teatrini di carta furono i diorami, che mostravano un’immagine immobile, tridimensionale e prospettica di un determinato spazio; ricordiamo tra i più interessanti i prospetti e i diorami di Martin Engelbrecht, creati in Germania attorno al 1760.
Nello stesso periodo, in Europa iniziò la pubblicazione di stampe dedicate al teatro, prodotte a partire da un’incisione su rame e a volte colorate a mano: stampe che ritraevano attori in costume e in pose caratteristiche di un determinato evento teatrale.
Dalla sintesi del diorama e delle figurine in atteggiamenti e costumi di scena si svilupperà il teatro di carta. A partire dalla seconda metà dell’Ottocento si diffonde in Europa la produzione di teatrini e marionette stampati su fogli di carta poi incollati su cartone o legno, intagliati e assemblati.
I teatrini nascono come miniaturizzazione del teatro reale, modelli perfetti delle scenografie vere, subito diventano memoria di eventi, acquistano uno scopo decorativo e rappresentano un microcosmo verosimile ma isolato dalla realtà. Fogli stampati e colorati da ritagliare e montare fanno il loro ingresso sul mercato ed entrano in quasi tutte le case borghesi proprio perché accendono la fantasia dei piccoli e degli adulti portando dentro le mura domestiche il fascino e l’illusione del teatro.
In particolare in Italia è alla tradizione marionettistica e popolare che si ispirano i teatrini con boccascena, quinte e fondali di carta stampata; in quei teatrini non verranno praticamente mai usate figurine fissate in atteggiamenti plastici, ma piccole marionette mobili in legno, terracotta o gesso.
Quando a poco a poco i teatrini prenderanno un orientamento sempre più deciso in favore dell’infanzia, è il gioco delle costruzione che diverte prima ancora del recitare e del muovere le marionette.
Nell’Ottocento, nei vari Paesi europei gli stampatori assumevano artisti e abili disegnatori per realizzare i modelli sia delle scenografie che dei personaggi; le lastre su cui le immagini erano incise venivano spesso passate da stampatore a stampatore, copiate, modificate e così via.
I personaggi della Commedia dell’Arte sono sempre stati presenti come figure di riferimento ed è anche a loro che sono dedicate le prime tavole stampate e destinate ad essere ritagliate per costruire oggetti teatrali.
La produzione di teatrini in carta è diventata col passare del tempo sempre più vasta, così come i soggetti e gli stili si sono fatti sempre più vari e fantasiosi.
Ai teatrini si sono aggiunti in seguito i circhi, con una grande ricchezza di personaggi, scene e storie arricchite da piccoli sistemi di animazione del movimento.
È interessante notare come la marionetta di carta o la silhouette di cartone siano sopravissute fino a oggi; tra esse la figura più famosa è sicuramente quella dell’Arlecchino di carta che rotea e compie acrobazie, legato fra due bacchette.
In conclusione, i teatrini hanno sviluppato nel tempo un grande repertorio di temi e figure capace di far diventare “viaggiatori dell’immaginario” sia gli attori che gli spettatori, a prescindere dalla loro età.
Teatri carillon
Teatri micro
Teatrini souvenir
Teche per marionette micro
Teatri mini
Teatri medi e grandi
Teche per marionette grandi